Robel Garcia, la telefonata di una vita

Strana bestia la vita e strani gli eventi che te la possono cambiare in un baleno. Correva l’anno 2016, la società Redskins aveva già chiuso il proprio line up ed il campionato era già iniziato, come sempre, in maniera positiva.                             

In quell’anno Imola aveva già completato la squadra, già storicamente promettente, con nomi altisonanti quali Marino Salas e Juan Pablo Angrisano, vi era un obbiettivo storico da raggiungere per la società. Unico neo forse il monte Italiano un po’ corto per via di acciacchi ecc… ma le premesse erano comunque buone.

 

Mancavano un paio di settimane alla chiusura dei tesseramenti quando una telefonata, ricevuta da Marino Salas, fece riaprire dubbi e voglie al presidente Poli.

 

La telefonata era di un ragazzo connazionale di Salas, un certo Robel Garcia, residente a Verona dove si allenava ma il quale non aveva ancora trovato posto in una squadra… anche perché a campionato iniziato i giochi erano ormai fatti e si sa che in Italia il baseball è uno sport dei poveri. Salas caldeggiò parecchio questa cosa e fece pervenire il numero telefonico al presidente il quale, per via della lingua, per capirsi si interfacciò più volte con Robel tramite il cognato.

 

Il ferro va battuto finché caldo e così il giovedì successivo Robel era al campo di Imola per un provino, questa cosa non piacque subito all’area manageriale dell’Imola in quanto avrebbe preferito un rinforzo sul monte di lancio e del resto vi era già un titolare forte e storico nel ruolo di interbase ma… un diktat di Poli prevalse “chi paga decide”.

 

Robel era un ragazzo che, scoutato negli states da ragazzo, era rimasto fuori per un pelo dal percorso major… il sogno sudamericano di un futuro nel baseball professionistico U.S.A. gli si era infranto per un soffio tra le mani ed era venuto in Italia per giocarvi, come si suol dire, dalle stelle alle stalle.

 

Tre cose colpirono subito il presidente dell’Imola, l’umiltà del ragazzo, un fisico marmoreo scolpito a suon di palestra e un’immensa tristezza nello sguardo. Già al suo primo allenamento/provino in difesa fece vedere ottime cose ed in attacco (come si suol dire) la cacciò subito fuori… ed Imola non ha un campo eccessivamente corto, fuori campo se ne vedono pochi!

 

Ad allenamento finito bastarono 10’ ed il presidente con una stretta di mano aveva già suggellato il contratto con Robel, poche carte o contratti. La proposta di Poli consisteva in un ingaggio a campionato iniziato, ovviamente modesto ma non certo capestro e la promessa del proprio impegno per cercare di dargli una mano ad entrare nel massimo campionato di baseball Italiano.

 

Forte del fatto che proprio quell’anno Imola aveva stretto una collaborazione con Fortitudo, se Robel avesse fatto un campionato altisonante Poli si sarebbe impegnato a farlo vedere e possibilmente tesserare dalla società Bolognese nell’anno successivo, onde portarlo nell’unica vetrina Italiana ove potersi far notare.

 

Rimaneva un unico neo, il visto per il ricongiungimento famigliare che bloccava il tesseramento. Molto gentilmente l’onorevole Montroni se ne interessò e ventiquattro ore prima del termine massimo per la chiusura dei tesseramenti giunse il visto, era fatta Robel poteva indossare la casacca Redskins!

 

Quell’anno Robel fece un gran campionato nel ruolo di interbase e battitore designato, alternandosi con Erik Gelli e Poli, come promesso, invitò Christian Mura D.S. Fortitudo affinché lo venisse a vedere e, ovviamente, per presentarglielo.

 

A fine campionato Mura chiamò Poli dicendogli “Mauro ci interessa Robel come facciamo?” La risposta di Poli “semplice, lo tesserate voi e basta, Imola non chiede nulla!” In Fortitudo fece un gran campionato e, dopo essere stato convocato in nazionale, durante una sessione di allenamenti a Mesa, Arizona, fu notato da uno scout dei Cubs.

 

L’anno successivo era in doppio A nella franchigia dei CUBS, poi triplo A dove, a suon di fuori campo, si è fatto notare. Giovedì 4 luglio mi arriva la notizia “BOOM”… Robel è stato chiamato in Major dai Cubs e giocherà titolare questa sera. Il gruppo whatsapp dei Redskins impazzisce, i suoi ex compagni di squadra Imolesi: Taffata, Pesca, Freddi, Fedo, Turrini, Simo ecc… impazziscono per questa notizia. Un loro compagno di squadra… un compagno insieme al quale hanno calpestato e respirato la terra rossa del diamante del Santerno, con il quale hanno brindato tante volte a fine partita, gioca titolare in major.

 

4 luglio 2019.. Cubs contro Pittsburgh Pirates, squadra dove Marino Salas aveva militato, dopo un attimo di tentennamenti e subito un primo kappa Robel tira fuori la sua grinta, quel fuoco inespresso che ancora gli brucia dentro ed al primo esordio in major sfodera un triplo, un singolo ed un fuori campo chiudendo la partita con media battuta 600. Partenza col botto e partita vinta dai Cubs per 13 a 3.

 

Quel suo sguardo umile, ma sopra tutto triste, ora penso… o meglio spero… sia cambiato, una bella storia con un lieto fine degna di una favola di Charles Perrault.  Una Cenerentola nel mondo del baseball ed Imola è fiera di aver preso parte a questa bella favola!

 

Grande Robel i Redskins tiferanno sempre per te!

M.P.N.

Notizia di venerdì 5 luglio 2019


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